L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L’Osservatorio sul
Turismo nel Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Serie storiche e
successioni secondarie
negli incolti del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
Giorro, un cervo eccezionale
L’incredibile viaggio lungo l’Appennino di uno dei cervi reintrodotti

“Giorro Gualdese dal bisogno mosso”...
Così ha inizio il poemetto storico “La Battaglia del Pian Perduto” avvenuta
nel 1522 e scritto nel XVII sec. da un “rozzo” pastore tal Berrettaccia di
Vallinfante.
E Giorro è il nome che abbiamo scelto per un bellissimo esemplare di
cervo di circa quattro anni, immesso nella innevatissima Valle Infante il
9 marzo scorso, insieme ad altri quattordici esemplari di cui dieci dotati
di radiocollare.
Tutti i cervi con radiocollare hanno un nome, per taluni ispirato dai
personaggi della tradizione e cultura locale, per altri dai toponimi di zone
da loro utilizzate in modo preferenziale, per altri ancora da loro
comportamenti individuali o, semplicemente, per “scelte” affettive.
Come il “maramaldo” gualdese, Giorro-cervo è di carattere esuberante:
vìola confini il gualdese ed entra in terra nursina.
Anche oggi, Giorro-cervo, fin dal momento della sua liberazione ha
mostrato un comportamento solitario ed esplorativo, proprio in direzione
del confine umbro.
Ma qual bisogno lo ha mosso?
Possiamo forse ipotizzare che questo cervo eccezionale, intelligente
e forte, già dedito normalmente ad ampi spostamenti nel suo territorio
d’origine nelle Alpi, abbia seguito le proprie pulsioni riproduttive fin dai
primi di agosto muovendosi su ampia parte di valli e monti dell’Appennino
centrale (ben oltre gli ambiti frequentati dal Giorro umano): toccando
quattro regioni (Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo) e due Parchi
Nazionali (Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Parco Nazionale del
Gran Sasso e Monti della Laga), evitando centri abitati ed oltrepassando
strade di grande traffico e perfino un’autostrada.
Circa 70 km in linea d’aria percorsi senza indecisioni dall’11 agosto al 15
settembre 2005 fino a giungere nella zona di Isola del Gran Sasso.
Una sosta in quella zona e poi , subito, il ritorno al territorio di partenza,
presso Castelsantangelo sul Nera: tutto d’un fiato, 50 km in linea d’aria
percorsi in meno di tre giorni partendo da Campotosto e forse sugli
stessi propri passi!
Ma quante esperienze, incontri e difficoltà avranno segnato questa
avventura appenninica di Giorro-cervo?!
Forse, dapprima la scelta di cercare altri cervi, le femmine in particolare,
frustrata dalla presenza di altri e più forti cervi nella stessa zona della
Valle Infante di Castelsantangelo sul Nera.
Poi la scelta, intelligente e matura, anche un poco audace, di andare
oltre e lontano, alla ricerca di nuovi “orizzonti” verso altri cervi … (cerve).
Presenze umane e traffico, cani vaganti e lupi, in spazi e luoghi
sconosciuti, non hanno fermato Giorro, capace di trovare sempre la via
più riservata e sicura nel suo viaggio di esplorazione appenninica.
Avrà trovato ciò che cercava? Non è certo ma nemmeno improbabile,
considerato che presenze di cervi vi sono pure sui Monti della Laga e
alle falde del Gran Sasso.
Il suo ritorno rappresenta comunque una risposta: forse, la preferenza
comunque e non casuale, per le Terre dei Sibillini!
Noi, tutto ciò lo abbiamo finora saputo (ma come tutte le cose animali
non completamente le possiamo spiegare), grazie alla moderna
tecnologia e all’impegno dei ricercatori sia del Parco Nazionale dei
Monti Sibillini che del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti del
Laga (Giorro è infatti munito di un radio-collare e viene costantemente
controllato).
Chi è allora il nostro Giorro se non un nuovo protagonista della vita
dell’Appennino, autentico messaggero anche dei nostri Parchi?!

Massimo Dell'Orso


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